Essere progressista vuol dire mettere al centro dell’agenda politica la giustizia sociale, ovvero la possibilità di crescita personale che tutti devono avere, a partire dall’attuazione dell’art. 3 della Carta Costituzionale.
Il progresso, quindi, non è tale senza un’istruzione realmente accessibile a tutti.
La pubblica istruzione, in questi anni, è stata fortemente trascurata, oltre ad essere la forma di spesa pubblica che ha subito più tagli. Bisogna tornare a investire sulla scuola e sull’istruzione universitaria e professionale, in modo da garantire strumenti di emancipazione e riscatto sociale.
La costituzione di un Fondo nazionale per i viaggi-studio, le gite scolastiche, il tempo libero nel doposcuola e l’acquisto di attrezzature sportive e strumenti musicali andranno poi ad integrare il finanziamento regionale.
L’Italia del domani ha nell’istruzione un motore trainante: rimettiamola al centro, insieme.
#fiduciaecompetenza