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NO ALLA FLAT TAX

La destra vuole tagliare le tasse ai redditi alti, lasciando agli altri solo le briciole

NO ALLA FLAT TAX

La destra vuole tagliare le tasse ai redditi alti, lasciando agli altri solo le briciole

No Flat Tax

La mia candidatura è motivata dall’importanza delle prossime elezioni, in cui si confrontano due visioni di Italia diverse: una progressista e una conservatrice.
Ma per un’Italia che sia davvero progressista, è necessario predisporre delle manovre economiche e finanziarie che vadano incontro ai bisogni dei cittadini.

La Flat Tax proposta dal centrodestra è davvero lontana da questa visione. Prevede un sistema costoso, da decine di miliardi di euro che potrebbero essere spesi per meglio, ma soprattutto ingiusto: un taglio delle tasse a chi ha redditi più alti, lasciando le briciole agli altri. Un sistema già sperimentato e poi abbandonato da molti Paesi.

Il Partito Democratico propone invece una mensilità in più alla fine dell’anno dovuta alla riduzione delle tasse sul lavoro per le lavoratrici e per i lavoratori e un incremento della tassa di successione sui patrimoni superiori a 5 milioni di euro, finalizzato all’istituzione di una dote per i giovani neomaggiorenni.

Un modo di venire incontro alle persone, favorendo il benessere economico del Paese.

#fiduciaecompetenza

CHI SONO

Carlo Cottarelli, candidato al Senato per un’Italia democratica e progressista.

Ho studiato a Cremona fino alla maturità. Poi mi sono laureato in Scienze Economiche e Bancarie a Siena e ho conseguito il master in Economia alla London School of Economics. Ho lavorato in Banca d’Italia, all’ENI, al Fondo Monetario Internazionale e per il Governo italiano. Da fine 2017 sono direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano e insegno alla Bocconi.
Mi sono candidato al Senato al seggio uninominale nel collegio che comprende le provincie di Cremona e di Mantova. Conosco la realtà locale di queste provincie, la necessità di migliorare i servizi sanitari, i trasporti, l’ambiente. So quanto le imprese del territorio, soprattutto le piccole e medie imprese e gli artigiani, siano oppresse dalle pastoie burocratiche.
Sarebbe per me un onore rappresentare al Senato i cittadini di queste due provincie.

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La mia candidatura è motivata dall’importanza delle prossime elezioni, in cui si confrontano due visioni di Italia diverse: una progressista e una conservatrice.
Essere progressista vuol dire mettere al centro dell’agenda politica la giustizia sociale, ovvero la possibilità di crescita personale che tutti devono avere, a partire dall’attuazione dell’art. 3 della Carta Costituzionale.
Essere progressista vuol dire essere più solidali con chi è stato meno fortunato, vuol dire avere una tassazione progressivatutelare l’ambiente per garantire il futuro delle nuove generazioni, vuol dire guardare all’Europa con fiducia verso un maggiore sviluppo politico dell’Unione.
Ma, essere progressista, vuol dire anche impegnarsi per garantire il buon funzionamento dello Stato, senza sprecare soldinon soffocando le imprese con la burocrazia e investendo in sanitàistruzione e infrastrutture.

Il 25 settembre diciamo NO alla Flat Tax, con Carlo Cottarelli candidato al Senato